Main Content

Valkiria - Thur Kuarankharn Sthorn

1. Iradius 00:56
2. Aradan 04:27
3. Thur Kuarankharn Sthorn 05:19
4. Edengard Sghord 01:04
5. Valkiria 04:41
6. Emukron 04:01
7. Amutha Rak 02:00
8. Mharnar 05:33
9. Ikernethen 01:11

Type:Demo
Release date:2004
Label:Independent
Format: CD

Recorded at Valkiria Studio 2004

re-recorded 2019 released with the same cover, but different font for the title

language: Dekalur All the Lyrics are taken from the Vhelmhar books, written by Valkus.

Valkiria Vocals, All instruments

REVIEWS

www.burningblack.net

Don't get confused with the cover art or the band name; this is NOT a happy neo Heavy/Power Metal band… those with fantastic covers, “epic” names and crappy music…bullshit!! This one man band from the lands of Italy plays an orchestral and atmospheric Black Metal, very epic, melodic… but still Black Metal, its music could be labelled somewhere between the sound of Bal-Sagoth and Limbonic Art (with fewer keyboards). The music of Valkiria (by the way the band name is very fitting with its music because it has a great “Wagnerian” feeling) is intense with a wide range of velocities, from slow and peacefully to fast and tempestuous, the guitar work is remarkable, printing strong yet beautiful melodies, plenty of melancholic interludes, with a strong, dark and furious background, which never reach a chaotic sound. The programmed drums (which don't sound “plastic” at all) play at varied speed reaching an almost martial sense in some passages. The voice is extremely raw and undercooked, screaming with some mid toned, sometimes whispering-like, blackish shrieks, and of course there are clean passages with mournful vocals that reminds me the clean voices of Vincent Cavanagh (Anathema) in  “The Silent Enigma”, that is to say, strong, melancholic and full of sorrow. This Cd-r also contains five songs of its forthcoming album “Epica” (which will be out at the end of the year), following the path of its previous work but a little more melancholic, sometimes even reaching Melodic Doom Metal parameters (in the vein of mid period Anathema), with strong clean choruses (even some Gregorian chants!) and more sensible compositions, but maintaining the obscure aura. This work is also a little less atmospheric, focusing their melodies in the guitar lines and the cadence of the drumming, but still got some grandiloquent orchestral passages, like the 13 th track (the fourth song of “Epica”) where the orchestral music is mixed with dark, growling/whispering voices… The songs taken from “Epica” are less varied than “Thur Kuarankham Sthom”, but seem to have evolved into a more personal and refined style. The production of both works is far of being perfect, and that worsen the highly elaborated music, but that's only a detail, the clear potential and the great music are there, waiting to be listened… (AP)

www.lordsofmetal.nl
79/100

Valkiria is an Italian one-man band consisting of Valkiria. For the recording of his first demo 'Valkiria' Walter Basile played the drums. I am not sure whether this is also the case on this new demo 'Thur Kuarankharn Sthorn'. This immediately sums up the discography of this band: two demos. On the website you can listen to a few mp3s from both of them. There is not much difference in sound, although I find the songs on the first demo a bit more fresh.
'Thur Kuarankharn Sthorn' contains some interesting soundscapes. I find the music often beautiful in a disturbing, but positive, way. It almost sounds otherworldly. Standard rhythms provide a secure base for the predominantly interesting melody lines. When the music slows down, it shows a lot of power and flexibility. During the faster and heavier parts, the sound tends to blur and becomes a mess of noise. On the whole I can conclude that this is a really succesful and interesting demo. The music has a big diversity and it all sounds very beautiful. Apart from the blurry heavy stuff, this is music of a good quality.

www.rockline.it
6//10

I Valkiria , one man band ideata attiva dalle parti di Potenza, esiste sin dal 1996 e Thur Kuarankharn Sthorn è il secondo lavoro (primo full-length) dei nostri che segue il MCD The Narrow Bed . Rispetto all'esordio più orientato su un black metal classico, il nuovo lavoro si basa su spunti di black epico e d'atmosfera, che pone in primo piano l'apporto di tastiere e di parti ambient. Lo stacco epico di Thur Kuarankharn Sthorn è molto forte, ma purtroppo non gode della migliore registrazione e per questo, come spesso succede in queste occasioni, il sound sembra nel complesso un po' confuso e prolisso. Val la pena sottolineare come la creazione di Valkiria , cantante e strumentista unico (ha anche programmato le parti di batteria), è basata su un mondo fantasy, Mharvelle, ovviamente caratterizzato da tinte cupe e tutt'altro che solari; i testi delle canzoni sono scritti nella lingua parlata nell'ambientazione di fantasia del concept e quindi totalmente incomprensibili. Il CD è una di quelle opere che va ascoltata a occhi chiusi ed al buio, per poter recepire al meglio le suadenti note e le soluzioni melodiche che Valkiria intende proporre.
I momenti migliori sono legati agli assalti di Aradan o alla song intitolata Mharnar , epica e cadenzata; in tutti i casi un mood particolare rende le song dei Valkiria riconoscibili. I difetti maggiori di questo album sono legati quindi alla produzione deficitaria ed al volume della linea vocale, troppo bassa e ovattata… praticamente è un'impresa riuscire ad ascoltare il singer. Aggiungiamo infine che le ultime tracce del CD sono delle anticipazioni del nuovo album Epika , a cui Valkiria sta attualmente lavorando.
I nuovi brani sono caratterizzati da un'ulteriore spinta sul versante della melodia, risultando decisamente meno aggressivi e volti ad uno stile darkwave melodico di buon impatto; in queste song si segnala la voce in puro screaming decisamente più efficace rispetto a quella usata sui pezzi di Thur Kuarankharn Sthorn . Sentiremo quindi ben presto l'evoluzione del progetto Valkiria . Per il momento assaporiamo le atmosfere plumbee ed epiche di Thur Kuarankharn Sthorn .

www.metallized.it
7,5/10

Questo demo e' abbastanza particolare, nel senso che racchiude tutte le composizioni ufficiali della one-man band italiana Valkiria, fin dalla sua nascita, nel 1996. In questo CD sono inclusi i quattro brani del primo demo "The narrow bed", i nove del secondo demo "Thur kuarankharn sthorn", e un anticipo (due brani) del prossimo demo ufficiale, "Epika", per un totale di piu' di un'ora di musica. Ascoltando i vari brani si sente bene una netta trasformazione del sound di Valkiria che, partito da un thrash/black metal abbastanza grezzo, chiaramente ispirato ai primissimi Kreator (a parte la voce screaming black) con alcuni brevi intermezzi atmosferici, e' andato trasformandosi (evolvendosi, direi), tralasciando sempre di piu' le sfuriate estreme (comunque apprezzabili, anche per merito di un tocco epic che contraddistingue sempre le composizioni della band), per far sbocciare la propria vena dark/melodica (e non e' un caso, dato che l'unico membro dei Valkiria ha anche fondato i 41 Chains, una dark/gothic band con all'attivo gia' due album), grazie a composizioni dal feeling sicuramente molto metal, ma caratterizzate da momenti atmosferici, ambientazioni ombrose, che ricordano quasi i Katatonia del medio periodo ("Brave murder day"/"Discouraged Ones"), grandissimi nel creare atmosfere dark metal struggenti e drammatiche. Certo il distacco non e' totalmente repentino, nel senso che Valkiria continua a portare con se' il proprio bagaglio di influenze metal piu' dirette, grazie a riff e cori epic/thrash in stile Bathory, ma si sente ormai che Valkiria vuole liberare il proprio estro melodico (come da lui stesso ammesso nelle note biografiche), grazie ad intermezzi semiacustici e strumentali e soluzioni progressive (con l'accento sulla 'i', non sulla prima 'e') che spezzano sempre di piu' la tensione dei brani puramente metal. L'evoluzione si completa negli ultimi due brani, che mostrano l'obiettivo del cammino intrapreso da Valkiria gia' nel primo demo, ovvero dare un'impronta fortemente dark/darkwave melodica e cupa alle composizioni, esaltando l'atmosfera con un feeling epico (e non potrebbe essere altrimenti, dato il nome della band), che fa intuire come il dark metal sia l'aspirazione ultima dell'evoluzione della band, e io penso di poter affermare che la strada e' quella giusta; bisognera' sicuramente smussare alcune imperfezioni (alcuni passaggi, tipo il brano "Amutha Rak", sono a mio parere un po' ridondanti), come l'uso della voce che viene, secondo me, utilizzata troppo poco, ma la capacita' di creare atmosfere degne di questo nome c'e' sicuramente, e i margini di progresso sono sicuramente ampi. Aspetto con curiosita' e interesse l'uscita del demo "Epika" in versione completa.

www.metalwave.it
68/100

Eccomi finalmente a recensire questi Valkiria dopo un periodo in cui è successo di tutto. Ma tralasciamo queste personali piccolezze di poco conto per concentrarci su questo lavoro.
"Thur kuarankharn sthorn" è il secondo demo dei Valkiria, progetto solista nato nel 1996 che prima d'ora aveva dato alle stampe solo il discreto "The narrow bed". A prima vista purtroppo il cd si presenta in un modo che non è proprio il massimo, infatti la "confezione" consiste esclusivamente in un foglio di carta ripiegato contenente il dischetto dentro; a quanto si legge dalla bio (il suddetto foglio di carta), i brani di entrambi i demo sono stati composti all'epoca della formazione del progetto, ma quelli del secondo demo sono stati registrati solo quest'anno, e devo dire che sicuramente in essi si nota una certa evoluzione stilistica di Valkiria rispetto ai quattro pezzi di "The narrow bed", un'evoluzione verso lidi più melodici e se vogliamo anche in qualche modo più epici, pur restando all'interno dell'ambito black metal, ma un black suonato se vogliamo anche con intelligenza, nel senso che non si cerca di clonare come spesso accade i maestri del genere. Infatti in trenta minuti si trovano alcune tracce piuttosto valide, le tastiere non sono solo un semplice "tappeto" e i riff sono ricchi di buoni spunti, per quanto la registrazione non eccellente venga a penalizzare un po' il tutto (anche questa però è stata fatta meglio che in "The narrow bed"). Non ho capito se la batteria sia campionata o meno (spero di no), ma anche se lo fosse sarebbe stata resa con un suono più efficace di quello innaturale che aveva su "The narrow bed". Al classico screaming black il nostro affianca parti di voce pulita che ben si piazzano nelle atmosfere dei vari brani, sentire ad esempio la title-track per credere. Sono state inserite anche parti di chitarra solista, come in "Valkiria", e mid-tempos efficaci e d'atmosfera.
Ricordo che dal sito sono liberamente scaricabili i quattro pezzi del primo demo, ma personalmente preferisco consigliare questo "Thur kuarankharn sthorn", sicuramente più maturo rispetto al demo di debutto, e che tra l'altro viene spedito gratuitamente a chi ne faccia richiesta.

undergroundzonevr.interfree.it

Alquanto complicata la gestazione di questa recensione.Dovete infatti sapere che il buon creatore di quest'opera mi ha inviato il suo disco ancora a Dicembre.Purtroppo, a causa della concomitanza di molti eventi, riuscii ad ascoltare il cd solo verso la fine dello stesso mese.Rimasi sorpreso dal fatto che il numero delle tracce contenute nel dischetto non fosse effettivamente quello indicato sul retro di copertina(11 contenute nel disco e 9 quelle sul retro).Contattai così il mastermind per farmi spiegare il perchè di questo fatto.Mi disse che aveva probabilmente fatto confusione inviandomi un disco contenente materiale anche dal primo album e dall'ultimo.Immaginate quindi la mia difficoltà nell'approciarmi ad un disco dove non posso nemmeno sapere i titoli delle canzoni e dove sono conscio che il materiale proviene da più lavori differenti.Diciamo che sostanzialmente qui si possono trovare tracce molto vicine a certo black metal dove predominano mid-tempo e melodie che,nelle intenzioni,vorrebbero essere epiche ed ariose.Purtroppo questa volontà non è sempre riscontrabile nella durata del lavoro anche se si nota un certo miglioramento ascoltando le tracce tratte dall'ultimo lavoro,"Epica",molto più mature delle precedenti.La registrazione è assai low-fi e un pò troppo impastata soprattutto per ciò che concerne le asce mentre sostanzialmente buone sono le parti atmosferico/melodiche che tuttavia non fanno gridare al miracolo.Personalmente ho trovato anche troppo sacrificato l'aspetto vocale che si perde quasi sempre sotto le parti suonate.Ammetto fin da ora che quest'analisi è comunque deficitaria a causa di quanto inizialmente detto.Sono stato a lungo indeciso se lasciare il disco senza voto ma,sostanzialmente,quello che mi prefiggo è dare un'idea ai lettori perciò ho deciso di azzardare anche una valutazione. Il resto che posso consigliarvi è di andare a visitare il sito www.valkiria.cjb.net e scaricarvi i sample per capire da soli se quanto viene proposto può interessarvi o meno.

www.eutk.net
7,5/10

Raccolta molto ricca per questa one man band attiva fin dal 1996. Ci troviamo infatti il primo demo "The Narrow Bed" del 1997, il nuovo album "Thur Kuarankharn Sthorn" uscito da poco, e due pezzi come anticipo del prossimo lavoro che vedrà la luce verso la fine dell'anno. Logicamente, essendo le canzoni spalmate in quasi un decennio, lo stile varia in maniera considerevole. Lo stacco è avvertibile soprattutto dopo le prime canzoni, costituite da un black/thrash piuttosto grezzo impreziosito da alcune parti acustiche molto suggestive, anche se un pò slegate dal contesto. Non importa, perché questo aspetto è stato rivisto e corretto per adattarsi al nuovo corso del progetto Valkiria. Il Vintersorg nostrano ha scelto di puntare maggiormente su epicità e melodia, dando vita a pezzi molto più dinamici. Rispetto al demo precedente scompaiono le sfuriate thrash, ma senza rinunciare ad un aggressività di fondo piuttosto marcata. Tutti gli elementi del genere viking/black sono proposti in maniera netta e convincente: dall'utilizzo delle tastiere per creare una sorta di colonna sonora, ai continui intermezzi acustici e ai marcati cambi di tempo sottolineati anche dal diverso utilizzo della voce, che spazia con abilità tra screaming e pulito. Il buon lavoro di Vaeia risulta evidente anche nell'inserimento di particolari che tengono viva l'attenzione, quali intermezzi di piano e cori monastici. La grande cura osservata in fase di songwriting non si ferma certo qui: la produzione, nonostante in alcuni punti sia evidentemente amatoriale, si mantiene quasi sempre su livelli di qualità molto alti, risultando chiara, incisiva e potente allo stesso tempo. Se aggiungiamo che i pezzi del primo demo sono completamente scaricabili dal sito web ufficiale, e che il nuovo album può essere richiesto direttamente a Vaeia pagando esclusivamente le spese postali... beh, trovatemi solo un motivo per non dare una possibilità a questo progetto. Ora aspettiamo con impazienza il nuovo lavoro.

www.metalmaniacs.it
8/10

Nonostante il nome possa giungere a molti nuovo, la one-man band Valkiria nasce nell'ormai lontano 1996 a Potenza, proponendo un black in stile norvegese dalle venature melodiche; dopo un solo anno dalla formazione esce il primo demo “The narrow bed”, il quale pur avendo validi spunti vacilla per la sua mancanza di personalità e per la troppa immaturità del songwriting. Oggi è il turno del secondo lavoro autoprodotto, “Thur kuarankharn sthorn”, che nonostante sia stato scritto nel periodo della creazione della band e registrato solo nel gennaio 2005, presenta modifiche rilevanti e senz'altro positive per quanto riguarda la composizione e lo stile dei brani. Nel secondo demo si passa infatti ad un black epico ed atmosferico, più melodico e personale rispetto a “The narrow bed”. La risultante è un prodotto che deve essere ascoltato bene e più volte per essere capito a fondo, tanto che mi ci si sono volute svariate letture prima di coglierne la reale fisionomia, molto più fascinosa e coinvolgente di quanto si intravedesse di primo acchito. La registrazione purtroppo amatoriale e l'utilizzo di una drum-machine divengono imperfezioni irrilevanti se il testimone viene passato a splendidi episodi come “Aradan”, “Thur kuarankharn sthorn”, “Valkiria”, “Emukron” e “Mharnar”, senza dimenticare gli evocativi e ben inseriti intermezzi strumentali. Con “Thur kuarankharn sthorn” si va ben oltre la qualità media dei demo, e soprattutto nel black non è facile riuscire a mettersi in mostra con una musica dalle caratteristiche proprie. Un passo importante da fare per il futuro è a mio avviso quello di cercare un batterista in carne ed ossa, che possa imprimere dinamica ai brani per togliere alla proposta il sapore di surrogato che la drum-machine immancabilmente dona; in questo secondo demo infatti è proprio la mancanza di tale figura che lo limita oscurando in parte l'anima dei brani. Tenete d'occhio questa realtà, perché se verranno mantenute le stesse coordinate di base il risultato per un futuro lavoro sarà ancor più sorprendente.

www.shapelesszine.com
6,5/10


"Thur Kuarankharn Sthorn" è il secondo demo per questa one-man-band e segue, a ben otto anni di distanza, il precedente "The Narrow Bed". Questo nuovo demo contiene nove tracce, alcune delle quali sono semplici intermezzi strumentali. Non è semplicissimo inquadrarne il genere, ma credo che la definizione di "metal estremo ed epico" possa calzare. Probabilmente bollare questo demo come black epico sarebbe stato riduttivo, visto che il livello tecnico è superiore alla media cui il black ci ha abituati. Anche i suoni sono abbastanza atipici per questo genere. Insomma, "Thur Kuarankharn Sthorn" trae spunto dal black, ma in esso c'è sicuramente dell'altro.
L'intento di Valkiria è quello di comporre musica epica, che riesca -cito testualemnte- ad "evocare i clamori di una battaglia". Secondo me c'è riuscito a metà, nel senso che non è esattamente questa l'immagine che mi suggerisce. La presenza di cori, voci pulite e arpeggi non basta a dare ai pezzi l'impronta epica che l'autore avrebbe voluto. Neanche l'inserimento occasionale delle tastiere, per sottolineare l'atmosfera di alcuni passaggi, sortisce l'effetto sperato. Eppure, alla fin fine, anche se Valkiria non ha centrato in pieno i suoi obiettivi, se ne è uscito con un discreto demo. Le canzoni strizzano spesso l'occhio alla melodia. La voce passa da un tono aggressivo, tra scream e vocioni bassi, ad un cantato pulito. Molto spesso è accompagnata anche da cori evocativi. Le composizioni assumono sovente un incedere cadenzato, scandito dalla drum machine, ma non mancano alcuni episodi veloci. La registrazione non è delle migliori, complice soprattutto la resa delle chitarre, troppo grezze e poco potenti. Stesso discorso vale per i suoni puliti degli arpeggi. Neppure la voce è venuta benissimo, tanto che a volte è soffocata dagli altri strumenti. Un peccato, perchè con delle linee vocali più definite questo prodotto si sarebbe lasciato ascoltare molto più volentieri. La drum machine, inoltre, si è rivelata un'arma a doppio taglio: efficace in alcuni frangenti, troppo artificiale in altri, tanto da inquinare l'atmosfera medievaleggiante che pervade alcuni brani. Ci sono tanti aspetti da migliorare, dunque, ma anche delle buone idee, che lasciano trasparire una certa personalità a livello compositivo.
In definitiva, l'ascolto di "Thur Kuarankharn Sthorn" scorre via liscio, senza battute d'arresto, però non lascia il segno. Un po' per la registrazione scadente, un po' perchè mancano passaggi brillanti, questo demo non si distacca dalla mediocrità e rimane destinato ad essere presto dimenticato. Ovviamente consiglio a Valkiria di non perdersi d'animo e continuare a portare avanti il suo progetto con determinazione ed umiltà, come ha fatto finora. In fondo, se otto anni di silenzio non sono bastati a farlo desistere, credo che non ci sia pericolo che getti la spugna proprio ora. La strada è ancora lunga, ma alcuni segnali lasciano intuire che i prossimi lavori potrebbero riservare delle sorprese.
Va segnalato che Valkiria sta distribuendo gratuitamente questo demo, basta semplicemente richiederlo via internet. Dal sito ufficiale si può inoltre scaricare il primo lavoro "The Narrow Bed" nella sua interezza. Un'attitudine del genere è quantomeno da elogiare!
(BRN - Ottobre 2005)

 

musicmadness.altervista.org

La one man band in questione affonda le sue origini nell'anno '96 e nell'anno successivo pubblica un demo. L'unico lavoro che abbiamo , e che verrà composto da allora , però risale all'anno scorso ed è proprio questo cd che apparentemente potrebbe suonare black ma andando avanti nell'ascolto di tutto il prodotto si nota come Valkiria si avvicini a situazioni più atmosferiche e melodiche. Tutto questo è però forgiato senza mancare di rispetto ad una buona composizione delle canzoni che in certi casi ricordano delle cose sia dei primi che degli ultimi Emperor ... Ciò dipende dalla struttura dei pezzi che si mescolano tra loro con strutture molto dinamiche e devo segnalare senz'altro un passaggio notevolmente interessante che troviamo nella terza song "Thur kuarankharn sthorn" che costituisce la title track e sfodera delle ottime visioni evocative in cui il cantato in recital della parte centrale della canzone è un buon sfondo per una situazione mistica! Le chitarre hanno un bel timbro e producono una colonna senza la quale tutte le atmosfere che vi sono costruite sopra non avrebbero lo stesso senso e la stessa congruenza con la globalità dei pezzi. Altri pezzi mi hanno lasciato meno impressioni (come la quinta "Valkiria" o "Emukron") ma sono sempre da inquadrare in un genere riflessivo e non propriamente "estremo" in senso integrale. Si può dire poi che molta epicità viene inferta al riffings di pezzi più heavy classici come su Mharnar ma in linea di massima le sinfonie non si placano neanche negli ultimi pezzi del disco. Per il mio gusto personale le canzoni potrebbero essere lavorate su concetti più concentrati e meno articolati , senza comprendere troppe elaborazioni da parte dei diversi strumenti e continuando il discorso della dodicesima traccia , di cui non è specificato il nome , ad esempio , che coltiva dei terreni vicino ai Bathory di "Blood Fire Death" e "Hammerheart" , ma allo stesso tempo molto personale e molto accattivante in generale e soprattutto nel pezzo dove troviamo la voce in screaming e la ritmica come una marcia piena di epicità! Comunque complimenti per il grande impegno e la mole di lavoro tutta a carico di una sola persona !

 

fortress.altervista.org
80/100



La risposta al nostro precedente interrogativo giunge immediatamente con l'introduzione al Secondo Demo del potentino. Un sontuoso bagno di tastiere ci avvolge, cupo e solenne, mentre un leggero rumore di ruscello non fa presagire l'improvviso scatenarsi di un blast beat sorretto da chitarre ben più corpose di quelle sentite in precedenza. Anche la produzione è decisamente migliorata e lascia ben trasparire il buon songwriting che acquista minuto dopo minuto toni sempre più epici, arrivando ad esibire un intermezzo con voce pulita e cori strappati direttamente dalla gloriosa tradizione Bathory . Tutto d'un colpo sembra di trovarsi di fronte ad un disco dei Graveland , pregno di tutta la drammaticità e il pathos della band di Darken , ma impregnato fortemente dell'essenza del Quorthon più Epico di "Blood On Ice" "Nordland" .Valkiria sembra aver trovato la propria strada. Forse già suggerito dal nome stesso della band, il sound si sposta decisamente su binari più battaglieri, come nella marziale "Edenard Sghord" e la successiva "Valkiria" (nel cui finale il basso tocca livelli di volume decisamente eccessivi), con pesanti rimandi pure ai Primi Primordial . Se in questi ultimi a completare la proposta era una sorta di iniezione di Folk, nel caso dei "Valkiria" questa componente è sostituita brillantemente da arpeggi, melodie e stacchi che ricordano i Katatonia dei bei tempi e permettono di tenere quasi sempre alta l'attenzione. La vena Black Metal non è certo dimenticata, ma invece messa al servizio del rinnovato sound, ricco di Cori (imbarazzante come in "Emukron" a tratti si tributi palesemente "Kveldssanger" degli Ulver ), atmosfere da sogno, moderne melodie malinconiche ed antiche Marce di guerra. Tra le tracce migliori sicuramente la title track e "Mharnar" . Chiude il disco la breve outro "Ikernethen" . Le ultime due tracce sono riservate al futuro di "Valkiria". Si possono infatti ascoltare due estratti che faranno parte della prossima release della band, programmata per fine anno. Ancora una volta, "Valkiria" non si ferma sugli allori e propone un'ennesima innovazione del proprio sound. In soli due brani si denota una decisa maturità compositiva e un gusto musicale sempre più spostato verso una vena di malinconica melodia. Messa da parte la furia del Metallo Nero, l'iter dei Basilicatesi ci conduce su sentieri più riflessivi, fatti da tempi lenti, tristi voci pulite, distorsioni, melodie, parti di pianoforte molto vicine al sound degli ultimi Katatonia Anathema . La batteria diventa molto più leggera e acquista maggior credibilità (credo che buona parte della finora ascoltata fosse drum machine). In conclusione, la band di Potenza in un solo disco ci mostra tutta la maturazione artistica a cui è giunta in questi anni, proponendo una tale varietà di stili in grado di non tediare oltremodo nonostante il numero di tracce e la copiosa lunghezza di ognuna. Peccato per la lingua usata nei testi, per me indecifrabile (si consiglia l'italiano, sarebbe perfetto nel contesto, secondo il sottoscritto), per la quasi totale assenza di informazioni sui temi del disco (a parte la definizione, [cit.] "Fantasy Black Metal" ) e per i tributi non troppo nascosti a tante bands che alla lunga stonano. Onore comunque al progetto lucano, capace di coniugare un largo numero di influenze. Sta a Valkiria , ora, definire finalmente un suono prettamente personale, in modo magari, chissà, da diventare essa stessa oggetto di paragone.