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REVIEWSwww.burningblack.net Don't get confused with the cover art or the band name; this is NOT a happy neo Heavy/Power Metal band… those with fantastic covers, “epic” names and crappy music…bullshit!! This one man band from the lands of Italy plays an orchestral and atmospheric Black Metal, very epic, melodic… but still Black Metal, its music could be labelled somewhere between the sound of Bal-Sagoth and Limbonic Art (with fewer keyboards). The music of Valkiria (by the way the band name is very fitting with its music because it has a great “Wagnerian” feeling) is intense with a wide range of velocities, from slow and peacefully to fast and tempestuous, the guitar work is remarkable, printing strong yet beautiful melodies, plenty of melancholic interludes, with a strong, dark and furious background, which never reach a chaotic sound. The programmed drums (which don't sound “plastic” at all) play at varied speed reaching an almost martial sense in some passages. The voice is extremely raw and undercooked, screaming with some mid toned, sometimes whispering-like, blackish shrieks, and of course there are clean passages with mournful vocals that reminds me the clean voices of Vincent Cavanagh (Anathema) in “The Silent Enigma”, that is to say, strong, melancholic and full of sorrow. This Cd-r also contains five songs of its forthcoming album “Epica” (which will be out at the end of the year), following the path of its previous work but a little more melancholic, sometimes even reaching Melodic Doom Metal parameters (in the vein of mid period Anathema), with strong clean choruses (even some Gregorian chants!) and more sensible compositions, but maintaining the obscure aura. This work is also a little less atmospheric, focusing their melodies in the guitar lines and the cadence of the drumming, but still got some grandiloquent orchestral passages, like the 13 th track (the fourth song of “Epica”) where the orchestral music is mixed with dark, growling/whispering voices… The songs taken from “Epica” are less varied than “Thur Kuarankham Sthom”, but seem to have evolved into a more personal and refined style. The production of both works is far of being perfect, and that worsen the highly elaborated music, but that's only a detail, the clear potential and the great music are there, waiting to be listened… (AP) www.lordsofmetal.nl
79/100
Valkiria is an Italian one-man band consisting of Valkiria. For the recording of his first demo 'Valkiria' Walter Basile played the drums. I am not sure whether this is also the case on this new demo 'Thur Kuarankharn Sthorn'. This immediately sums up the discography of this band: two demos. On the website you can listen to a few mp3s from both of them. There is not much difference in sound, although I find the songs on the first demo a bit more fresh. www.rockline.it
6//10
I Valkiria , one man band ideata attiva dalle parti di Potenza, esiste sin dal 1996 e Thur Kuarankharn Sthorn è il secondo lavoro (primo full-length) dei nostri che segue il MCD The Narrow Bed . Rispetto all'esordio più orientato su un black metal classico, il nuovo lavoro si basa su spunti di black epico e d'atmosfera, che pone in primo piano l'apporto di tastiere e di parti ambient. Lo stacco epico di Thur Kuarankharn Sthorn è molto forte, ma purtroppo non gode della migliore registrazione e per questo, come spesso succede in queste occasioni, il sound sembra nel complesso un po' confuso e prolisso. Val la pena sottolineare come la creazione di Valkiria , cantante e strumentista unico (ha anche programmato le parti di batteria), è basata su un mondo fantasy, Mharvelle, ovviamente caratterizzato da tinte cupe e tutt'altro che solari; i testi delle canzoni sono scritti nella lingua parlata nell'ambientazione di fantasia del concept e quindi totalmente incomprensibili. Il CD è una di quelle opere che va ascoltata a occhi chiusi ed al buio, per poter recepire al meglio le suadenti note e le soluzioni melodiche che Valkiria intende proporre. www.metallized.it
7,5/10
Questo demo e' abbastanza particolare, nel senso che racchiude tutte le composizioni ufficiali della one-man band italiana Valkiria, fin dalla sua nascita, nel 1996. In questo CD sono inclusi i quattro brani del primo demo "The narrow bed", i nove del secondo demo "Thur kuarankharn sthorn", e un anticipo (due brani) del prossimo demo ufficiale, "Epika", per un totale di piu' di un'ora di musica. Ascoltando i vari brani si sente bene una netta trasformazione del sound di Valkiria che, partito da un thrash/black metal abbastanza grezzo, chiaramente ispirato ai primissimi Kreator (a parte la voce screaming black) con alcuni brevi intermezzi atmosferici, e' andato trasformandosi (evolvendosi, direi), tralasciando sempre di piu' le sfuriate estreme (comunque apprezzabili, anche per merito di un tocco epic che contraddistingue sempre le composizioni della band), per far sbocciare la propria vena dark/melodica (e non e' un caso, dato che l'unico membro dei Valkiria ha anche fondato i 41 Chains, una dark/gothic band con all'attivo gia' due album), grazie a composizioni dal feeling sicuramente molto metal, ma caratterizzate da momenti atmosferici, ambientazioni ombrose, che ricordano quasi i Katatonia del medio periodo ("Brave murder day"/"Discouraged Ones"), grandissimi nel creare atmosfere dark metal struggenti e drammatiche. Certo il distacco non e' totalmente repentino, nel senso che Valkiria continua a portare con se' il proprio bagaglio di influenze metal piu' dirette, grazie a riff e cori epic/thrash in stile Bathory, ma si sente ormai che Valkiria vuole liberare il proprio estro melodico (come da lui stesso ammesso nelle note biografiche), grazie ad intermezzi semiacustici e strumentali e soluzioni progressive (con l'accento sulla 'i', non sulla prima 'e') che spezzano sempre di piu' la tensione dei brani puramente metal. L'evoluzione si completa negli ultimi due brani, che mostrano l'obiettivo del cammino intrapreso da Valkiria gia' nel primo demo, ovvero dare un'impronta fortemente dark/darkwave melodica e cupa alle composizioni, esaltando l'atmosfera con un feeling epico (e non potrebbe essere altrimenti, dato il nome della band), che fa intuire come il dark metal sia l'aspirazione ultima dell'evoluzione della band, e io penso di poter affermare che la strada e' quella giusta; bisognera' sicuramente smussare alcune imperfezioni (alcuni passaggi, tipo il brano "Amutha Rak", sono a mio parere un po' ridondanti), come l'uso della voce che viene, secondo me, utilizzata troppo poco, ma la capacita' di creare atmosfere degne di questo nome c'e' sicuramente, e i margini di progresso sono sicuramente ampi. Aspetto con curiosita' e interesse l'uscita del demo "Epika" in versione completa. www.metalwave.it
68/100
Eccomi finalmente a recensire questi Valkiria dopo un periodo in cui è successo di tutto. Ma tralasciamo queste personali piccolezze di poco conto per concentrarci su questo lavoro. undergroundzonevr.interfree.it
Alquanto complicata la gestazione di questa recensione.Dovete infatti sapere che il buon creatore di quest'opera mi ha inviato il suo disco ancora a Dicembre.Purtroppo, a causa della concomitanza di molti eventi, riuscii ad ascoltare il cd solo verso la fine dello stesso mese.Rimasi sorpreso dal fatto che il numero delle tracce contenute nel dischetto non fosse effettivamente quello indicato sul retro di copertina(11 contenute nel disco e 9 quelle sul retro).Contattai così il mastermind per farmi spiegare il perchè di questo fatto.Mi disse che aveva probabilmente fatto confusione inviandomi un disco contenente materiale anche dal primo album e dall'ultimo.Immaginate quindi la mia difficoltà nell'approciarmi ad un disco dove non posso nemmeno sapere i titoli delle canzoni e dove sono conscio che il materiale proviene da più lavori differenti.Diciamo che sostanzialmente qui si possono trovare tracce molto vicine a certo black metal dove predominano mid-tempo e melodie che,nelle intenzioni,vorrebbero essere epiche ed ariose.Purtroppo questa volontà non è sempre riscontrabile nella durata del lavoro anche se si nota un certo miglioramento ascoltando le tracce tratte dall'ultimo lavoro,"Epica",molto più mature delle precedenti.La registrazione è assai low-fi e un pò troppo impastata soprattutto per ciò che concerne le asce mentre sostanzialmente buone sono le parti atmosferico/melodiche che tuttavia non fanno gridare al miracolo.Personalmente ho trovato anche troppo sacrificato l'aspetto vocale che si perde quasi sempre sotto le parti suonate.Ammetto fin da ora che quest'analisi è comunque deficitaria a causa di quanto inizialmente detto.Sono stato a lungo indeciso se lasciare il disco senza voto ma,sostanzialmente,quello che mi prefiggo è dare un'idea ai lettori perciò ho deciso di azzardare anche una valutazione. Il resto che posso consigliarvi è di andare a visitare il sito www.valkiria.cjb.net e scaricarvi i sample per capire da soli se quanto viene proposto può interessarvi o meno. www.eutk.net
7,5/10
Raccolta molto ricca per questa one man band attiva fin dal 1996. Ci troviamo infatti il primo demo "The Narrow Bed" del 1997, il nuovo album "Thur Kuarankharn Sthorn" uscito da poco, e due pezzi come anticipo del prossimo lavoro che vedrà la luce verso la fine dell'anno. Logicamente, essendo le canzoni spalmate in quasi un decennio, lo stile varia in maniera considerevole. Lo stacco è avvertibile soprattutto dopo le prime canzoni, costituite da un black/thrash piuttosto grezzo impreziosito da alcune parti acustiche molto suggestive, anche se un pò slegate dal contesto. Non importa, perché questo aspetto è stato rivisto e corretto per adattarsi al nuovo corso del progetto Valkiria. Il Vintersorg nostrano ha scelto di puntare maggiormente su epicità e melodia, dando vita a pezzi molto più dinamici. Rispetto al demo precedente scompaiono le sfuriate thrash, ma senza rinunciare ad un aggressività di fondo piuttosto marcata. Tutti gli elementi del genere viking/black sono proposti in maniera netta e convincente: dall'utilizzo delle tastiere per creare una sorta di colonna sonora, ai continui intermezzi acustici e ai marcati cambi di tempo sottolineati anche dal diverso utilizzo della voce, che spazia con abilità tra screaming e pulito. Il buon lavoro di Vaeia risulta evidente anche nell'inserimento di particolari che tengono viva l'attenzione, quali intermezzi di piano e cori monastici. La grande cura osservata in fase di songwriting non si ferma certo qui: la produzione, nonostante in alcuni punti sia evidentemente amatoriale, si mantiene quasi sempre su livelli di qualità molto alti, risultando chiara, incisiva e potente allo stesso tempo. Se aggiungiamo che i pezzi del primo demo sono completamente scaricabili dal sito web ufficiale, e che il nuovo album può essere richiesto direttamente a Vaeia pagando esclusivamente le spese postali... beh, trovatemi solo un motivo per non dare una possibilità a questo progetto. Ora aspettiamo con impazienza il nuovo lavoro. www.metalmaniacs.it
8/10
Nonostante il nome possa giungere a molti nuovo, la one-man band Valkiria nasce nell'ormai lontano 1996 a Potenza, proponendo un black in stile norvegese dalle venature melodiche; dopo un solo anno dalla formazione esce il primo demo “The narrow bed”, il quale pur avendo validi spunti vacilla per la sua mancanza di personalità e per la troppa immaturità del songwriting. Oggi è il turno del secondo lavoro autoprodotto, “Thur kuarankharn sthorn”, che nonostante sia stato scritto nel periodo della creazione della band e registrato solo nel gennaio 2005, presenta modifiche rilevanti e senz'altro positive per quanto riguarda la composizione e lo stile dei brani. Nel secondo demo si passa infatti ad un black epico ed atmosferico, più melodico e personale rispetto a “The narrow bed”. La risultante è un prodotto che deve essere ascoltato bene e più volte per essere capito a fondo, tanto che mi ci si sono volute svariate letture prima di coglierne la reale fisionomia, molto più fascinosa e coinvolgente di quanto si intravedesse di primo acchito. La registrazione purtroppo amatoriale e l'utilizzo di una drum-machine divengono imperfezioni irrilevanti se il testimone viene passato a splendidi episodi come “Aradan”, “Thur kuarankharn sthorn”, “Valkiria”, “Emukron” e “Mharnar”, senza dimenticare gli evocativi e ben inseriti intermezzi strumentali. Con “Thur kuarankharn sthorn” si va ben oltre la qualità media dei demo, e soprattutto nel black non è facile riuscire a mettersi in mostra con una musica dalle caratteristiche proprie. Un passo importante da fare per il futuro è a mio avviso quello di cercare un batterista in carne ed ossa, che possa imprimere dinamica ai brani per togliere alla proposta il sapore di surrogato che la drum-machine immancabilmente dona; in questo secondo demo infatti è proprio la mancanza di tale figura che lo limita oscurando in parte l'anima dei brani. Tenete d'occhio questa realtà, perché se verranno mantenute le stesse coordinate di base il risultato per un futuro lavoro sarà ancor più sorprendente. www.shapelesszine.com
6,5/10
musicmadness.altervista.org La one man band in questione affonda le sue origini nell'anno '96 e nell'anno successivo pubblica un demo. L'unico lavoro che abbiamo , e che verrà composto da allora , però risale all'anno scorso ed è proprio questo cd che apparentemente potrebbe suonare black ma andando avanti nell'ascolto di tutto il prodotto si nota come Valkiria si avvicini a situazioni più atmosferiche e melodiche. Tutto questo è però forgiato senza mancare di rispetto ad una buona composizione delle canzoni che in certi casi ricordano delle cose sia dei primi che degli ultimi Emperor ... Ciò dipende dalla struttura dei pezzi che si mescolano tra loro con strutture molto dinamiche e devo segnalare senz'altro un passaggio notevolmente interessante che troviamo nella terza song "Thur kuarankharn sthorn" che costituisce la title track e sfodera delle ottime visioni evocative in cui il cantato in recital della parte centrale della canzone è un buon sfondo per una situazione mistica! Le chitarre hanno un bel timbro e producono una colonna senza la quale tutte le atmosfere che vi sono costruite sopra non avrebbero lo stesso senso e la stessa congruenza con la globalità dei pezzi. Altri pezzi mi hanno lasciato meno impressioni (come la quinta "Valkiria" o "Emukron") ma sono sempre da inquadrare in un genere riflessivo e non propriamente "estremo" in senso integrale. Si può dire poi che molta epicità viene inferta al riffings di pezzi più heavy classici come su Mharnar ma in linea di massima le sinfonie non si placano neanche negli ultimi pezzi del disco. Per il mio gusto personale le canzoni potrebbero essere lavorate su concetti più concentrati e meno articolati , senza comprendere troppe elaborazioni da parte dei diversi strumenti e continuando il discorso della dodicesima traccia , di cui non è specificato il nome , ad esempio , che coltiva dei terreni vicino ai Bathory di "Blood Fire Death" e "Hammerheart" , ma allo stesso tempo molto personale e molto accattivante in generale e soprattutto nel pezzo dove troviamo la voce in screaming e la ritmica come una marcia piena di epicità! Comunque complimenti per il grande impegno e la mole di lavoro tutta a carico di una sola persona !
fortress.altervista.org
80/100
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